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News da oltreoceano: il Guatemala raccontato attraverso le emozioni delle nostre volontarie

Carissimi amici di NuSeF, eccoci di nuovo qui con voi, dopo questa pausa estiva, che ci auguriamo abbiate trascorso nel migliore dei modi!

Noi siamo felicissimi di poter rinnovare il nostro tanto atteso appuntamento, con una nuova edizione del giornalino NuSeF, partendo, come ormai da tradizione, con le news da Oltreoceano. Questa volta, però, vorremmo farlo in maniera diversa, in una maniera speciale, dando voce alle grandi emozioni vissute da due nostre volontarie, che si sono ritrovate a raccontare il Guatemala in due momenti ben diversi, se vogliamo, in un certo senso, opposti: Valentina E., rientrata di recente in Italia e ancora avvolta dal caloroso abbraccio delle tante persone incontrate ad Esquipulas e Valentina B., che invece ad Esquipulas è arrivata da poco più di un mese, ma ha già tanto da dirci, con l’intento e il desiderio di trasmetterci il calore e la genuinità delle famiglie locali e farci così sentire ancora più vicini a loro, con il cuore e con la mente, anche se fisicamente distanti. E allora, non ci resta che dirvi: BUONA LETTURA!

“Sono tornata in Italia e scrivo da sotto un ombrellone, bevo da una borraccia piena di acqua riempita dal lavandino, non ho spray antizanzare sul corpo per evitare malattie letali e nessuno intorno a me (e anche a molti chilometri di distanza) soffre di denutrizione per mancanza di cibo o porta con sé una pistola o un machete. Mi sento fortunata, sono nata dalla parte del mondo democratica, quella che regala maggiori diritti alla persona e alla vita, quella che si preoccupa del numero dei morti (almeno del proprio Paese), che investiga le cause delle malattie e che almeno vuole combattere le ingiustizie e la corruzione.

Mi sento fortunata come non mai. In Guatemala ho visto situazioni in cui non potevo fare molto per aiutare, ho pianto e cercato soluzioni, a volte non ne ho trovate; ne ho incontrate altre in cui lottando sono riuscita ad ottenere quello che volevo e aiutare concretamente (forse) qualcuno indifeso e altre volte è bastato un gesto facile per regalare un beneficio piccolo e scontato per noi nati in Europa. Non è stato facile vivere dall’altra parte del mondo per un periodo così lungo, la vita è più difficile, tante persone vivono in condizioni che noi definiremmo invivibili. Ciò che mi ha aiutato molto è stato il supporto delle persone vicine all’associazione e di tutte quelle altre che ho conosciuto strada facendo. Ho ricevuto tanto affetto, tanti ringraziamenti, tanti regali e anche tantissime benedizioni; non sono credente, eppure mi sono sentita quasi protetta e abbracciata in tutto questo periodo e, se ci penso, ancora adesso. Mi sento fortunata per le avventure vissute lì, non mi sono risparmiata a vivere come le persone del luogo e questo ha avuto i suoi rischi.

Sono molto felice degli abbracci e dei sorrisi e anche dei pianti che hanno accompagnato il mio ultimo saluto: questo significa che sono riuscita a donare quello che avrei voluto e a cambiare qualche piccolo dettaglio di vita di qualcuno. Ho un nuovo disegno che mi accompagna, di una bimba di Zarzalito, con scritto -Gracias Valentina por tu amor y cariño que tenga un buen viaje-; e questo è meraviglioso!”

Valentina E.

“Mentre scrivo queste righe, sono seduta in un caffè locale di Esquipulas, osservando le nuvole che si muovono e cambiano forma rapidamente. Siamo nel pieno della stagione delle piogge, ma sono stata fortunata ad arrivare durante le settimane della canícula (una delle tante nuove parole che, in soli dieci giorni, ho aggiunto al mio vocabolario spagnolo), caratterizzate da una temporanea pausa nelle precipitazioni. Appena arrivata a Esquipulas, sono stata subito colpita dai colori, dai profumi e, soprattutto, dal verde intenso delle montagne che circondano il paese. Fin dal primo giorno, le famiglie locali e l’intera comunità mi hanno accolta con un abbraccio caloroso, facendomi sentire parte di qualcosa di grande, nonostante la mia provenienza così lontana, sia geografica sia culturale. Mi hanno assicurato che, per qualsiasi cosa, posso contare su di loro, e che qui non sarò mai sola. Ogni volta che me lo ripetono, mi emoziona un po’, e io, con un sorriso timido e un po’ d’imbarazzo, rispondo: Tú también, si necesitas algo sabes dónde vivo y tienes mi número; (Anche tu, se hai bisogno di qualcosa sai dove vivo e hai il mio numero di telefono). Questo tipo di sostegno è stato una vera rassicurazione per me, arrivata senza conoscere molto del posto, se non ciò che avevo letto sui libri o sentito raccontare da altri volontari. Non me lo aspettavo, e mi ha davvero toccata nel profondo. La loro accoglienza si è manifestata anche nel coinvolgermi fin da subito nella preparazione delle famose tortillas, e vi assicuro, non è affatto semplice come sembra quando lo fanno loro! In così poco tempo ho avuto anche la fortuna di entrare in contatto con la comunità di Zarzalito, dove si concentrano molti dei progetti che supportiamo: dalla coltivazione del peperoncino chiltepe al monitoraggio nutrizionale dei bambini dell’aldea, per prevenire e contrastare casi di malnutrizione. Anche lì sono stata accolta con affetto e curiosità, un gesto per nulla scontato in una comunità rurale poco abituata a vedere volti nuovi. Confesso che questo sentimento di positività si è manifestato soprattutto una volta arrivata a Esquipulas. Prima di partire, infatti, ero molto timorosa su cosa aspettarmi: ero consapevole della differenza di fuso orario tra l’Italia e il Guatemala, che non avrebbe facilitato le comunicazioni, e avevo anche dubbi su come sarebbe stato adattarsi a un Paese così lontano, soprattutto per me, abituata a vivere in città. Tuttavia, una volta arrivata qui e iniziando a muovere i primi passi in autonomia, senza il supporto fisico della mia amica e precedente volontaria sul campo, Valentina, tutte quelle paure sono svanite. Mi sento molto positiva riguardo all’esperienza che sto vivendo e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, soprattutto sul piano umano, e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserveranno i prossimi mesi.

P.S. Un piccolo aneddoto appena accaduto, che descrive bene la socialità e il calore di questa meravigliosa popolazione: mentre ero seduta al caffè a lavorare al computer, i signori al tavolo accanto si sono alzati, hanno iniziato a chiacchierare con me e abbiamo riso insieme. È proprio questo che spesso manca in Europa: il calore, la spontaneità e la genuinità dei rapporti umani”.

Valentina B.

Il Guatemala raccontato attraverso le emozioni delle nostre volontarie ha tutto un altro “sapore”, non credete? Noi ci teniamo a ringraziarle infinitamente, perché la presenza di volontari ad Esquipulas e nell’Aldea di Zarzalito è a dir poco fondamentale per consentirci di portare avanti con grande soddisfazione i nostri progetti: il Progetto Alegrìa, mediante il quale si garantisce un costante monitoraggio nutrizionale dei bambini e si svolgono importanti attività di educazione alimentare e, più in generale, educazione alla salute, a partire dalle semplici attività del quotidiano e il Progetto 3S (Semillia Sostenible y Saludable), che dal 2020 ha consentito di attivare un programma di sviluppo economico per le famiglie locali, incentrato sulla realizzazione di orti domestici, con l’obiettivo di mettere loro a disposizione cibo sano e a costo zero e di vendere le eccedenze, per poter così acquistare altri generi alimentari necessari al proprio sostentamento.

Nutrirun 2025: finalmente si parte!

Amici di NuSeF, ci siamo! Tra pochissimo daremo il “via” ufficiale alla NutriRun 2025, il nostro evento sportivo virtuale, giunto alla sua quinta edizione, che si propone di promuovere uno stile di vita sano e attivo, contrastando la malnutrizione per eccesso in Italia e sostenendo, al contempo, i progetti di prevenzione della malnutrizione acuta in Guatemala.

Lo sappiamo: anche voi, come noi, non vedete l’ora di partire e accumulare minuti e ore di attività fisica!

Prima, però, vorremmo raccontarvi qualcosa in più di questa iniziativa, rivelandovi qualche curiosità e dettaglio, che forse ancora non conoscete!

Sicuramente saprete bene che con l’iscrizione alla NutriRun è possibile richiedere la maglietta ufficiale, diversa in ogni edizione. Ogni maglietta viene pensata, progettata e realizzata, ogni anno, con speciali disegni e simboli che vogliono trasmetterci un messaggio ben preciso! E voi? Sapete qual è il significato del disegno presente sulla maglietta NutriRun25? Non temete, siamo qui per raccontarvelo.

Un intreccio di spaghetti dai colori vivaci si avvolge armoniosamente, ogni filo con la sua tonalità unica, simbolo dei partecipanti della NutriRun25. Ognuno è diverso, con il proprio ritmo e la propria storia, ma tutti fanno parte dello stesso progetto. Man mano che si allungano, gli spaghetti si trasformano gradualmente in corsie parallele, poiché l’obiettivo è unico e le strade si allineano. Così, si corre insieme, fianco a fianco, unendo le forze contro la malnutrizione infantile. Sulla pista, un bambino corre con energia e determinazione, sostenuto dalla forza di questa speciale collaborazione. È lui il vero protagonista, perché al centro di tutti i progetti di NuSeF ci sono i bambini, ispirati e accompagnati da chi corre al loro fianco, aiutandoli a raggiungere il traguardo. Infine, il logo NuSeF rappresenta il sole che porta luce a quei bambini che non hanno libero accesso a cibo e acqua.

Bello vero? È emozionante pensare a come un disegno, realizzato su una maglietta, possa dirci così tanto! E lo sarà altrettanto poterlo raccontare ad amici, parenti e conoscenti, che coinvolgeremo in questa meravigliosa esperienza ormai alle porte! BUONA NUTRIRUN!

NUTRIRUN unisce, in un solo evento, tutti gli importanti obiettivi che Nutrizionisti Senza Frontiere persegue ogni giorno: la promozione di stili di vita consapevoli e attivi, la lotta alla malnutrizione infantile e l’impegno per garantire acqua e cibo, adeguati in qualità e quantità, a chi ancora non può godere di questo diritto elementare.

E tu, cosa aspetti? Puoi iscriverti direttamente a questo link https://www.nusef.org/nutrirun/

È un’occasione a dir poco unica e speciale per fare del bene a sé stessi e a tante altre persone meno fortunate di noi! Un piccolo gesto per un grande risultato!

Tante novità in arrivo per NuSeF nel continente africano!

AL VIA LO STUDIO DI FATTIBILITA’ PER DUE NUOVE PROGETTUALITA’ IN BURUNDI E MADAGASCAR!

In Burundi un’alta percentuale della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e 1 bambino su 4, di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni, soffre di malnutrizione acuta e cronica. Il tasso di mortalità infantile è tra i più elevati al Mondo e un’alta percentuale di bambini, sotto i cinque anni, soffre di ritardo della crescita, dovuto, nello specifico, alla malnutrizione cronica. Tale situazione, a dir poco allarmante, è in continuo peggioramento a causa di una serie di fattori: le crisi socio-politiche, che hanno portato ad un progressivo rallentamento dell’attività economica e alla conseguente scarsità di beni essenziali, influenzando negativamente anche l’accesso al cibo; l’agricoltura, principale fonte di sostentamento per la popolazione locale, che è fortemente dipendente dal ciclo delle piogge e soggetta a periodi di siccità, con conseguenti perdite di raccolto e insicurezza alimentare; la dieta monotona della popolazione locale che, specialmente nelle aree rurali, è spesso limitata a pochi alimenti di base, come mais e patate, con conseguente carenza significativa di proteine e altri nutrienti essenziali; non da ultimo, la difficoltà di accesso all’acqua potabile e alle strutture sanitarie. La lotta contro la malnutrizione in Burundi richiede necessariamente un approccio integrato, che affronti le cause strutturali della povertà, dell’insicurezza alimentare e della mancanza o difficoltà di accesso ai servizi di base.

Una situazione nutrizionale così critica non poteva senz’altro lasciarci indifferenti: ecco perché noi di NuSeF abbiamo prontamente dato il via ad uno studio di fattibilità, per capire bene come poter portare il nostro sostegno alla popolazione locale e ai tanti bambini burundesi.

Tuttavia, come diciamo sempre, per poter avviare dei progetti che possano funzionare e dare risultati, è fondamentale la collaborazione con associazioni strutturate, già presenti e attive in un particolare territorio. In Burundi, nello specifico, opereremo in collaborazione con Mama Wetu, una no profit fondata cinque anni fa da cittadini italiani e burundesi residenti in Italia, guidati da Privat, medico di origine burundese, che dopo 35 anni di attività a Padova ha deciso di tornare nel suo Paese di origine, dove trascorrerà la sua pensione. In particolare, insieme a Mama Wetu, stiamo partecipando alla costruzione di un centro clinico, che verrà presto inaugurato e stiamo tentando di attivare una mensa scolastica per cinque scuole di Musigati (che accolgono, complessivamente, circa 3000 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni). Nei mesi di Giugno e Luglio il nostro volontario Federico si è recato in loco, a tal proposito, per cercare di raccogliere informazioni per noi essenziali e per capire, nello specifico, se costruire delle nuove cucine, oppure affidarci, per il servizio di preparazione dei pasti, a qualche piccola azienda locale, in grado di occuparsene.

Qual è il nostro obiettivo?

Consentire ai bambini, che oggi mangiano una sola volta al giorno, di consumare due pasti a settimana in mensa, riducendo così l’incidenza della malnutrizione e migliorando, pian piano, il loro stato nutrizionale. Ci piacerebbe, inoltre, poter utilizzare il tanto spazio verde a disposizione per realizzare degli orti scolastici, che possano offrire sostentamento, ad esempio, per le merende di metà mattina dei bambini. Per quest’ultimo aspetto, siamo felici di anticiparvi che si sono già create le prime sinergie in loco, con importanti realtà come Slow Food, che si sono rese disponibili a supportarci in questo bel progetto.

Come attiveremo e porteremo avanti il progetto?

Non appena terminato lo studio di fattibilità e comprese le tempistiche necessarie, ci attiveremo per promuovere le adozioni a distanza dei bambini che frequenteranno la scuola. Ci piacerebbe che ogni famiglia che sceglie di sponsorizzare un bambino possa creare con lui una vera e propria relazione, che li faccia sentire vicini anche se così lontani! D’altra parte il supporto che la famiglia offre consentirà l’ingresso a mensa per quel bambino, ma anche per i suoi compagni, affinché nessuno venga escluso.

È una grande sfida, è vero, ma noi ci crediamo davvero e non ci arrenderemo!

E ora…la parola al nostro volontario Federico, carico di entusiasmo, al rientro dalla sua prima esperienza in Burundi.

“Sono rientrato da una decina di giorni dal Burundi ma ancora è forte la voglia di tornare per poter dare seguito a quello che è stato iniziato. Sono arrivato nel caos della capitale Bujumbura e ho alloggiato a Mont Sillon, un santuario poco fuori la capitale che ospita missionari e viaggiatori. Dopo un paio di giorni di ambientamento sono partito ad esplorare e conoscere persone che si impegnano in diverse forme di resistenza, tra cui Donatien, un missionario della Fondazione San Filippo Neri, con sede a Kamenge, uno dei quartieri periferici di Bujumbura, dove l’accesso all’acqua non è così scontato, ma sicuramente è un luogo pieno di vita e di sorprese. Trascorso qualche altro giorno a Bujumbura, con Privat siamo poi partiti per Musigati, distante circa 60 km da Bujumbura, non semplicissima da raggiungere per via delle condizioni della strada: abbiamo impiegato 3 ore in auto e 4 ammortizzatori. Dopo un meritato riposo, il giorno seguente siamo andati alla Ecofo (la scuola di Musigati), che è un complesso di 5 scuole a valle del Kibira National Park (pazzesco!!), dove ci hanno accolto con grande gioia e tanti sorrisi più di 2000 bambini (sì, 2000!!).

Le scuole ospitano dalla materna fino alle medie; quello che abbiamo potuto osservare molto chiaramente è la dispersione scolastica nel corso degli anni, da un lato, e il ritardo nel cominciare la prima elementare, dall’altro. Non avendo raccolto dati sul loro stato nutrizionale, non possiamo dire con certezza se i bambini e le bambine siano ben nutriti/e o meno. Quello che è certo è che sarebbero felici di avere una mensa a scuola che li aiuterebbe a concentrarsi meglio nello studio e a vivere momenti sereni, condividendo un pasto insieme. È stato davvero bello passare qualche giorno a Musigati e vivere la scuola da vicino, soprattutto l’ultimo giorno, quando si sono organizzati per cucinare e mangiare tutti insieme prima della pausa estiva.

L’entusiasmo e l’energia che si respiravano in quel momento – semplice, ma per noi spesso dato per scontato – penso che me li porterò dentro ancora per un po’. Mi hanno lasciato una bella carica e tanta voglia di continuare a immaginare. Rientrati a Bujumbura, nella seconda permanenza ho avuto la fortuna di conoscere tante belle persone che portano avanti dei progetti molto interessanti e che mi hanno accolto con grande affetto e tanta disponibilità. Ho provato ad immergermi il più possibile nell’esperienza, cercando sempre con rispetto di non pensare di avere la soluzione, ma piuttosto a provare ad ascoltare e immaginare. Spero più che altro di essere riuscito a portare il punto di vista di chi lì molto spesso non ha voce. A presto! Grazie!“

Federico

Dal Burundi al Madagascar: NuSeF sempre in prima linea nella lotta contro la malnutrizione infantile. Ad oggi, il Madagascar sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, causata da anni di scarse piogge e intensificata da tempeste di sabbia e invasioni di locuste. La prolungata siccità ha causato una significativa riduzione della produzione agricola, portando a una grave crisi alimentare.

Le famiglie hanno difficoltà ad accedere a cibo sufficiente e nutriente, con conseguente aumento dei tassi di malnutrizione, soprattutto tra i bambini: 1 bambino su 6, al di sotto dei cinque anni, soffre di malnutrizione acuta e nei sei distretti più colpiti la percentuale sale a 1 bambino su 4.

La mancanza di piogge ha esaurito le risorse idriche, rendendo difficile per le comunità locali l’accesso all’acqua potabile. Le persone sono costrette a fare lunghi viaggi per trovare acqua, spesso ricorrendo a fonti non sicure, che aumentano il rischio di malattie. A causa della diminuzione della produzione agricola e dell’aumentata domanda di cibo, i prezzi dei generi alimentari hanno registrato un forte aumento, rendendo ancora più difficile per le famiglie acquistare cibo sufficiente per soddisfare i loro bisogni nutritivi. Ben consapevoli di questa situazione così drammatica, noi di NuSeF ci siamo subito attivati, non appena ci è stato possibile, inviando alcune nostre volontarie in loco, per effettuare un altro importante studio di fattibilità, come fatto in Burundi, e capire come poter meglio offrire il nostro supporto, sempre operando in collaborazione con associazioni locali.

Siamo ancora in una fase di valutazione iniziale, ma speriamo chiaramente, in cuor nostro, di poter portare il nostro aiuto e la nostra presenza, come professionisti della nutrizione, anche in questo Paese per noi ancora quasi “inesplorato”, con l’obiettivo di raggiungere, INSIEME, grandi traguardi! Vi terremo aggiornati! Nel frattempo ci teniamo a ringraziare di cuore Maria Elena, Denise e Carolina, le nostre speciali volontarie che si sono recate in Madagascar per raccogliere informazioni che ci consentiranno di conoscere meglio questa nuova realtà.

Ed ora, il MADAGASCAR raccontato dalla nostra Maria Elena:

“Sono arrivata da poco ma già posso dire di essermi immersa nell’Africa più autentica. Sono stata subito accolta dalla confusione del traffico della capitale di Antananarivo, in una struttura piccola gestita da suore, dove risiedono novizie ed alcuni ragazzi orfani. La struttura garantisce un pasto al giorno ai bambini le cui famiglie non riescono a nutrirli a sufficienza: è stata un’emozione intensa notare la gioia negli occhi dei bimbi che in maniera ordinata, seduti a terra, ricevevano riso, carote e carne macinata come fosse il pranzo di Natale. Per loro lo era ed io stavo lì immobile ad osservare con dolcezza. Il giorno successivo, dopo 12 ore di autobus, abbiamo raggiunto una realtà diversa, quella di un orfanotrofio a Fianarantsoa, struttura gestita da suore missionarie, dove siamo stati accolti dai bimbi, circa 120, che cantavano, ballavano e tenevano in mano striscioni con i nostri nomi (il mio e dell’altra volontaria Laura) che è arrivata in loco nello stesso mio momento. Devo ammettere che in quel momento ho fatto fatica a trattenere le lacrime e la commozione ha avuto la meglio.

Qualche giorno dopo esserci ambientati nell’orfanotrofio ed aver giocato con i bimbi, siamo arrivati in un villaggio nel cuore del sud del Madagascar, nella zona di Ambatohirika, difficile da raggiungere a causa delle strade dissestate: per fare 120 km abbiamo impiegato 4 ore in auto. Sapere che in questi villaggi l’acqua potabile è un lusso, che per una semplice cura medica bisogna camminare ore e ore o giorni, che molti bambini non possono studiare perché le scuole non esistono, che si mangia solo ciò che la terra (quando è generosa) riesce a offrire, è stato come ricevere un pugno nello stomaco e mi ha fatto sentire minuscola, impotente, ma anche più determinata che mai.

Questo è solo l’inizio del mio periodo di osservazione e misurazione del livello di nutrizione (reso possibile anche grazie agli altri volontari, Laura e Marco, che mi stanno dando un supporto fondamentale). Sto il più possibile sforzandomi di immergermi in ogni istante di questa esperienza, guardarla con gli occhi delle popolazioni locali per capire al meglio ciò di cui necessitano, un lavoro per chi, come noi, ha sempre dato per scontato tutto ciò che ha.”

Maria Elena

Progetto “Alla ricerca della piramide perduta”: stay tuned!

Terminato con grande soddisfazione il primo triennio del progetto “Alla Ricerca Della Piramide Perduta –mangiare bene per crescere sani”, siamo alla ricerca di nuove scuole interessate, per poter ripartire, più carichi che mai!

E tu? Cosa aspetti? Se sei un nutrizionista e ti interesserebbe attivare questo progetto nella tua città, oppure se sei un insegnante o un genitore e vorresti coinvolgere la tua classe o la classe dei tuoi figli…

Scrivici a segreteria@nusef.org

Saremo lieti di fornirti tutte le informazioni necessarie e darti supporto nell’avvio del progetto che – ti ricordiamo – oltre ad avere l’obiettivo di sensibilizzare la scuola italiana all’importante tema della sana alimentazione, ci consente, al tempo stesso, di continuare a garantire il nostro fondamentale sostegno ai bimbi meno fortunati della Tanzania, portando avanti il nostro impegno nella lotta contro la malnutrizione infantile!

Al via i nuovi corsi formativi targati “NuSeF”

Nelson Mandela diceva: “l’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che abbiamo per cambiare il mondo”. Noi di NuSeF ci crediamo fermamente e per questo motivo, ogni anno, ci impegniamo ad offrire la possibilità ai nostri soci e volontari di partecipare a diversi corsi di formazione.

Ad aprire le danze, il 27 settembre 2025, una nuova edizione di “VOLONTARIANDO”, una giornata di formazione online, riservata a soci e volontari che desiderano cimentarsi nelle attività di volontariato in Italia e all’Estero. Un importante momento di conoscenza, informazione e condivisione, indispensabile per poter partecipare attivamente ai progetti in Italia e propedeutico per la seconda sessione di formazione, residenziale.

Seguirà quindi, il “CORSO DI AVVICINAMENTO AL VOLONTARIATO E ALLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE” – Sessione residenziale: un corso in presenza, della durata di un weekend – 10,11 e 12 ottobre 2025 – aperto a tutti i soci e i volontari che desiderino frequentarlo (professionisti della nutrizione e non!), ma obbligatorio per poter partecipare ai progetti NuSeF Intercontinentali.

E per concludere…in partenza anche il “CORSO DI ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE PEDIATRICA”, con focus sulla riabilitazione nutrizionale dei bambini nei Paesi in via di sviluppo: un corso online, aperto ai professionisti della nutrizione e agli studenti in nutrizione umana, che affronterà le più importanti tematiche inerenti la nutrizione pediatrica, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti l’adeguata formazione e preparazione, per poter partecipare alle progettualità NuSeF in Italia e nel Sud del Mondo. Vi invitiamo a seguirci sui nostri canali social per scoprire le date del corso e il programma dettagliato degli incontri!

Ecco qui il link per accedere al modulo di iscrizione agli eventi formativi NuSeF: https://forms.gle/1SgarJtfXRwPFftW6

segreteria@nutrizionistisenzafrontiere.org
+39 329 342 3142
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